Francesco Agostini
Alibi al veleno
Aggiornamento: 11 apr 2020

Un giorno alla stazione di polizia arrivò una chiamata, un uomo con una voce molto agitata disse che un malintenzionato aveva rubato una cosa di molta importanza e chiese se i poliziotti potevano indagare sul caso.
In suo aiuto andò uno dei commissari più bravi della città, il commissario Beatrice, una donna dotata di un’intelligenza superiore e di una memoria formidabile che riusciva a risolvere anche i casi più complicati. Beatrice accompagnata da un poliziotto di nome Giacomo si avviò sul posto che gli era stato segnalato dall'uomo.
Il poliziotto Giacomo era un uomo alto e giovane e anche lui molto intelligente per questo accompagnava Beatrice. Loro due cercarono il posto che gli era stato segnalato, ma mai immaginavano di doverlo cercare tra le montagne.
Quando arrivarono in una gola tra due montagne, vi trovarono un uomo alto e magro con i pantaloni corti e la camicia da taglialegna. A Beatrice sembrava strano che l’uomo stesse con i pantaloni corti in montagna.
L’uomo gli disse che era un avvocato e che era lui ad averli chiamati, gli raccontò che era in montagna perché un suo cliente voleva che gli consegnasse i preziosi documenti in un luogo appartato. Il poliziotto disse: <<quindi vuole far intendere che invece del suo cliente si è presentato uno sconosciuto malintenzionato che lo ha derubato prendendo i documenti e scappando via?>> l’avvocato annuì. Il commissario furbamente gli chiese: <<e lei non lo ha rincorso?>> lui rispose: <<l’ho rincorso finché ho potuto, perché poi un serpente mi ha morso>> facendo vedere la ferita.
Allora Beatrice chiese: <<lei ha chiamato l’ospedale per il morso del serpente?>> l’avvocato rispose: <<no, sono un esperto di pronto-soccorso>> con tono indignato.
Allora il formidabile fiuto del commissario Beatrice notò che il laccio stava lontano dal morso allora disse: << avvocato lei sta mentendo perché il laccio dovrebbe stare vicino alla ferita e un esperto di pronto-soccorso non commetterebbe mai un errore del genere!>> l’avvocato stava nascondendo qualcosa ma che cosa?
Il commissario capì che l’avvocato si era creato l’alibi per nascondere il vero crimine commesso. Secondo il commissario era accaduto che l’avvocato per vendetta aveva ucciso il suo cliente, perché aveva dei documenti preziosi che lui voleva tanto e per questo il cliente ricattava l’avvocato. Il cliente prima di morire chiamò la polizia ma prima che potesse parlare morì, allora l’avvocato nascose il corpo e inventò tutta quella storia per depistare il commissario e il poliziotto. Beatrice a questo punto avrebbe voluto portarlo subito in commissariato ma aveva bisogno di prove!...
Francesco Agostini