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  • Immagine del redattoreFrancesco Agostini

DAD (didattica a distanza): aspetti positivi e negativi, ricordi ed emozioni


Gli ultimi tre mesi di quest’anno sono stati un po’ strani, perché è arrivato il coronavirus che ha stravolto la normalità, compresa la normalità della scuola!

Quel mercoledì 4 marzo ci fu la notizia che si sarebbero chiuse le scuole, all’inizio ero molto felice, ma poi con il passare dei giorni l’idea di non andare a scuola mi metteva tristezza nell’animo.


I giorni successivi li passai a fare i compiti che ci avevano assegnato sulla nuova piattaforma online che si chiama Edmodo, all’inizio non era molto difficile studiare, finché poi non iniziai a sentirmi solo, facevo i compiti, la barca andava a gonfie vele, ma c’era una cosa che ancora era imperfetta, cioè la solitudine, mi mancavano i compagni e gli amici, non vedevo l’ora che finisse la scuola per salutare i miei amici e dirgli quanto mi mancavano.


Qualche volta mi sentivo con Giorgio, il mio ex compagno di banco, siamo diventati molto amici il giorno del cambio dei posti. Nella mia classe ogni mese si cambiavano le disposizioni dei posti, ma nessuno mi aveva scelto, allora ho incontrato Giorgio al quale ho chiesto se potevo sedermi vicino a lui. Subito abbiamo fatto amicizia ma nonostante questo, ai suoi amici Marco e Alberto non ero molto simpatico. Marco e Alberto più Giorgio avevano creato la R.L.I cioè (Redazione Libri Idioti) avevo tanta voglia di far parte di quella banda, ma nonostante tutti gli sforzi che facessi trovavano sempre qualcosa che non andava.


Alla mia classe era sempre piaciuto prendermi in giro ed esiliarmi, ma io non ne facevo un dramma, in giardino oziavo finché non finiva l’ora della ricreazione dopo la quale si tornava a studiare come dei matti.


Poi arrivò il Coronavirus e continuai a studiare finché non cominciarono le video-lezioni e la sì che ci fu la crisi psicologica, dopo le video-lezioni ero sempre nervoso perché è vero che stavo nella classe virtuale ma le relazioni non erano le stesse di quando stavo a scuola, anche il rapporto con i maestri era diverso mi mancava il contatto fisico sia con i miei compagni che con i maestri, mi mancava la mia scuola, la mia classe, le bidelle tranne il cibo della mensa.

Mamma diceva:<<Chicco sei un orso>> ma io non le davo retta, continuai così per altri due mesi finchè poi non ebbi la buona notizia che finiva la scuola l’8 giugno 2020 e forse mi sarei rivisto con i miei compagni e i maestri.


Adesso sono qui a scrivere il 7 giugno 2020 per dire che è stato un anno difficile ma con il sostegno delle persone che mi vogliono bene e alle quali ricambio i miei sentimenti sono riuscito a finire la quinta come un soldato che riesce a vincere una guerra contando solo su se stesso. Questo vuol dire che si possono fare un sacco di cose con la propria volontà e non bisogna mai arrendersi. A presto!


Francesco Agostini

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